La via di uscita dalla crisi dell'auto passa per il risparmio energetico. Questo ritornello si è sentito molto spesso in questi ultimi mesi. In particolare negli Stati Uniti, dove il crollo del settore si è fatto sentire di più. E l'elezione di Barack Obama, che proprio sulla "ricetta verde" contro la crisi" ha impostato la sua campagna elettorale, non ha fatto altro che avvalorare questa strategia. Ma una brutta notizia potrebbe gelare i colossi dell'auto, che in questi mesi hanno pianificato grossi investimenti per migliorare l'efficenza energetica. Il calo di vendite, previsto a dicembre, sarà più pesante nel segmento "ibride". Così come era stato a novembre quando, secondo le statistiche di Autodata, a fronte di un rallentamento del 37% totale, le vendite di modelli bi-fuel avevano subito una frenata del 53%.
A dicembre l'andazzo rischia di essere lo stesso. Ragione del calo è la frenata dei prezzi dei carburanti di questi ultimi mesi e il maggior costo (dai 3000 ai 5000 dollari) dei modelli ibridi rispetto agli equivalenti convenzionali. E anche il portale di motori Edmunds.com certifica il calo di interesse da parte dei consumatori per i modelli ibridi. Rispetto a maggio, quando il sito aveva registrato un picco di ricerche per i modelli bi-fuel, l'interesse dei navigatori è diminuito del 25%.
Con il petrolio passato dai 147 dollari a barile di quest'estate ai 40 di dicembre, anche la convenienza economica dei modelli ibridi si ridimensiona. Il portale Edmunds lo ha calcolato. Con i prezzi record dei carburanti dei mesi scorsi, il maggior costo per l'acquisto di una Toyota Prius si ammortizzava in tre anni e mezzo. Oggice ne vorrebbero più di otto.